Per iniziativa di Gianfranco Salotti, ricercatore per professione e studioso delle tradizioni locali per passione, collaboratore dell’Associazione Salvaguardia Collina morenica, con sede a Rivoli, confluita in Pro Natura Torino nel 2009, venne studiata gli inizi degli anni 2000 la possibilità di ricuperare la percorribilità pedonale della Collina morenica da Rivoli a Avigliana, per raggiungere poi il Lago Piccolo e la Sacra di San Michele.
Nacque così “La Via dei Pellegrini” che si snoda lungo antiche vie e attraversa borghi e borgate, ad ovest di Torino, nella bassa Valle di Susa. Si sviluppa in due tratte di circa 22 km ciascuna: la prima tratta dal Castello di Rivoli al Centro Storico di Avigliana, toccando nel punto più elevato i 617 m del Col Buchet prossimo al Monte Cuneo; la seconda tratta, da Avigliana sfiora il Lao piccolo, sale alla Mortera, con la restaurata Certosa, al Colle della Croce Nera (872 m di quota) e di qui giunge alla millenaria Sacra di San Michele. Un bellissima mulattiera lastricata conduce fino a Sant’Ambrogio e alla Stazione.
I territori dei Comuni attraversati sono: Rivoli, Rosta, Reano, Trana, Avigliana e Sant’Ambrogio.
Si può anche accedere dai Comuni di Rivalta, Sangano e Villarbasse.
Una curiosità: il percorso si snoda lungo il bordo del primitivo lago postglaciale che si estendeva lungo tutta la sottostante Bassa Valle di Susa.
La via consente di cogliere il visibile e l’invisibile di tre tipologie ambientali molto diverse fra loro: la Collina Morenica con i suoi dolci rilievi, l’Area Intermorenica col suo mondo di laghi e paludi, i Monti della Sacra, nell’imponente scenario delle Alpi occidentali.
A caratterizzarle stanno: la magia delle Masche della Collina, il mito ligure del Sole e del Cigno della Torbiera di Trana, la fede dei Monaci dei Monti della Sacra, nonchè i segni di attività trascorse, come i Picapera del Muncun-i, i cavatori di torba della Trübiera di Trana, i vignaiuoli spietratori della Murtera.
Il visibile da assaporare è costituito dalla grande varietà di ambienti naturali, dalle testimonianze degli eventi glaciali del Quaternario (arcate moreniche, massi erratici, torbiere), dalla presenza di Borgate rurali, di antichi Borghi Medioevali, di luoghi di antica attività monastica, da testimonianze archeologiche che risalgono fino al tempo delle comunità Celto-Liguri. L’invisibile da rievocare e su cui riflettere è costituito dalla straordinaria ricchezza toponomastica antico/dialettale di questi luoghi, dal suo patrimonio leggendario/mitologico, dai fatti storici che, pazientemente, si stanno recuperando dalla memoria degli anziani e da tracce documentarie, in una corsa col tempo e con la disattenzione umana che rapidamente le distrugge.
Sono molti i suggerimenti che qui ancora si possono cogliere, riflettendo sui lontani equilibri raggiunti tra il bisogno economico ed il rispetto per la natura e per le persone.
Per facilitare il pellegrino moderno a comprendere questo mondo che visita e a trarne beneficio psicologico, mentale e spirituale Pro Natura Torino ha collocato, lungo la Via, tabelle toponomastiche, tabelloni illustrativi dei più interessanti aspetti ambientali, storici, architettonici e delle numerose testimonianze dell’era glaciale costituite dai massi erratici, cartelli indicatori dei luoghi e delle distanze che li separano. Tale cartellonistica è oggetto di continua manutenzione e aggiornamento.
Nel 2013 è stata inoltre completata la segnaletica e la manutenzione del sentiero “Sangone-Dora”, iniziata nel 2012, che interessa i comuni di Villarbasse, Rivoli, Rivalta di Torino e Alpignano unendo i due fiumi.