Impianti biogas, i cittadini auditi dalla Quinta Commissione regionale


Giovedì 25 ottobre 2017 la Quinta Commissione del Consiglio regionale del Piemonte, presieduta dalla consigliera Silvana Accossato ha audito i Comitati dei cittadini di Rondissone (TO), Salussola (BI), Cavaglià (BI), Castelletto Cervo (BI), territori dove sono stati proposti progetti per realizzare impianti per produzione di biogas e compost da rifiuti umidi urbani.
All’audizione hanno anche partecipato Pro Natura Piemonte, di cui alcuni componenti dei Comitati fanno parte, il CARP (Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte) e un medico in rappresentanza dell’ISDE (Associazione medici per l’ambiente).
I predetti impianti se venissero autorizzati dalle rispettive Province, o Città Metropolitana di Torino nel caso di Rondissone, presenterebbero problemi seri per l’impatto ambientale, per la salute e la sicurezza dei cittadini, che abitano o lavorano a poche centinaia di metri dalla loro localizzazione.
I Comitati di cittadini e le Associazioni partecipanti all’audizione hanno ringraziato la Presidente e i Consiglieri per aver dimostrato interesse alla problematica e hanno consegnato dettagliata documentazione a sostegno delle proprie tesi.
E’ stato chiesto alla Regione Piemonte di emanare norme per codificare le regole connesse alle autorizzazioni di tali tipi di impianti:

1) stabilire una opportuna distanza di questi impianti rispetto alle zone abitate, ai luoghi sensibili e alle grandi vie di comunicazione, allo scopo di evitare gli odori molesti e il rischio di incendi ed esplosioni, in quanto si tratta di impianti classificati insalubri di prima classe;

2) la materia prima trattata dovrebbe essere esclusivamente composta da FORSU (Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani), cioè scarti di frutta e verdura, avanzi di cibo, ecc., escludendo rifiuti vari mescolati, compresi rifiuti industriali;

3) un controllo rigoroso delle emissioni di questi impianti nell’aria, nell’acqua e nel suolo;

4) stabilire i requisiti necessari per garantire la qualità del compost prodotto, affinché possa essere usato come ammendante dagli agricoltori senza rischi per la salute dei cittadini;

5) prevedere maggiori incentivi da parte della Regione per favorire il compostaggio domestico dei rifiuti organici urbani da parte dei cittadini, anche al fine di ridurre i costi della gestione rifiuti, e quindi giungere a una diminuzione della tassa raccolta rifiuti (TARI).

I partecipanti all’audizione hanno concluso l’incontro evidenziando come gli impianti previsti nei territori in cui operano i Comitati richiederebbero un apporto di rifiuti decisamente superiore a quello prodotto nella zona, con l’esigenza quindi di farne arrivare da altri territori; inoltre hanno avuto brevi scambi diretti di opinioni con la Presidente e i Consiglieri presenti, ricevendo assicurazione che la questione sarà seguita con particolare riguardo alle richieste di competenza della Regione.

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