Pubblichiamo due contributi in merito al pericolo per l’Italia settentrionale della vicinanza delle centrali nucleari francesi.
Il primo è un trafiletto pubblicato in evidenza su “Specchio” de La Stampa del 22 maggio 2022, che ricorda che metà dei reattori francesi sono in manutenzione; non perchè manchi l’acqua a causa della siccità, ma perchè, in vista del prolungamento di 10 anni della data di scadenza, hanno dei problemi.
Il secondo contributo è tratto dal “Piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche”, pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Protezione Civile.
Si può notare la simulazione della diffusione di una nube radioattiva che eventualmente uscisse da una delle quattro centrali sul Rodano, per la precisione quella di Saint Alban, che è la più piccola.
In caso di grave incidente, a causa della direzione dei venti in quota, che spirano verso l’Italia, la nube radioattiva investirebbe sopratutto la Pianura Padana, non la Francia. Lione, che dista soli 40 km da Saint Alban, verrebbe solo sfiorata, mentre Torino, attraverso la valle di Susa, verrebbe presa in pieno.
Il cerchio posto a mano indica la posizione della centrale nucleare di Saint Alban. La punta delle tre freccette a partire da sinistra indica la localizzazione rispettivamente di Lione, Torino e Milano.
Le centrali nucleari francesi attualmente più vicine a Torino sono:
– Bugey, 4 reattori, a 200 km
– Cruas, 4 reattori, a 225 km
– Saint Alban, 2 reattori, a 230 km
– Tricastin, 4 reattori, a 250 km