Annullata la “variante 144” di Torino

Diamo notizia, con un certo ritardo, di un importante provvedimento del Presidente della Regione Piemonte (DPGR n. 36 in data 08/04/09), assunto su istanza di Pro Natura Torino e dal Comitato spontaneo di Quartiere Borgata Rosa-Sassi, che ha annullato la Variante n. 144 al Piano Regolatore Generale del comune di Torino relativa ad un ambito del territorio collinare (ambito P4) in strada del Cartman; la variante risulta in contrasto con le norme di salvaguardia del Piano Territoriale Regionale (D.G.R. del 19 maggio 2008) che inibiva l’approvazione di varianti dei Piani Regolatori Comunali che incidessero su aree di rilevante valore paesistico e ambientale, nelle more dell’approvazione del nuovo Piano Territoriale Regionale, del quale si prevede l’approvazione definitiva entro i prossimi mesi. Detto provvedimento di salvaguardia mirava ad impedire che in attesa del nuovo Piano Territoriale Regionale e del nuovo Piano Paesaggistico Regionale venissero consumate nuove risorse di territorio salvo che si trattasse di completamenti inseriti in ambiti già edificati.

La storia parte da lontano e ne diamo solo alcune rapide informazioni: era prevista dal Piano Regolatore di Torino la trasformazione di un ambito denominato Modena Nord (Borgata Sassi, ai piedi della tramvia di Superga) dove potevano “atterrare” anche i diritti edificatori generati dalle aree destinate a parco collinare. In seguito a dubbi dei residenti e della Circoscrizione 7, tale trasformazione non riusciva a decollare, giacché avrebbe aumentato la densità insediativa in un territorio significativo, di collegamento tra il parco del Meisino ed il Parco di Superga. Nel frattempo alcuni operatori privati avevano opzionato alcune aree destinate a parco collinare, nella zona di strada del Cartman e strada di Mongreno, per “far atterrare” i diritti edificatori nella zona Modena Nord.

Il comune di Torino al contempo approvava negli anni successivi il Piano Regolatore (1995) consumando quasi tutte le zone urbane dove “far atterrare” i diritti edificatori dei parchi collinari. Gli operatori immobiliari (Società Precollina Vernea s.r.l.), titolari di queste aree destinate a parco, proponevano allora alla città di Torino di poter costruire un complesso residenziale in un ambito destinato a parco, cedendo all’amministrazione vaste aree retrostanti, caratterizzate peraltro da grossi movimenti di dissesto idrogeologico.

Per venire incontro alle esigenze degli operatori veniva così proposta la Variante 144 al Piano Regolatore, adottata dal Consiglio Comunale in data 11 aprile 2006, che prevedeva di concedere l’edificabilità di una porzione di parco collinare, tra Strada del Cartman e Strada di Mongreno, in cambio della cessione di diverse aree collinari alla città. Dobbiamo qui anche ricordare che le aree della collina destinate a parco (mai realizzato finora) erano state inserite nel Piano Regolatore al fine di garantire la quota di servizi prevista dalle leggi regionali per i cittadini, e che il territorio collinare è salvaguardato dai decreti ministeriali, dal Testo Unico sui Beni Culturali e Paesistici e dal Piano Territoriale Regionale del 1998, nonché dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia.

La procedura proposta dalla Variante 144 era quanto meno anomala, e dopo la sua adozione, nel giugno 2006, Pro Natura Torino e diversi cittadini presentavano varie osservazioni critiche, facendo rilevare che si creava così un rischioso precedente, in base al quale chiunque poteva proporre alla città cessioni casuali di aree destinate a parco in cambio dell’edificazione negli ambiti stessi a ciò destinati; e il tutto senza una precisa strategia per la realizzazione dei parchi collinari, fermi ormai da 15 anni, andando a compromettere un territorio di grande valore ambientale e paesaggistico.

Ciò nonostante, controdeducendo alle osservazioni di Pro Natura Torino, la variante veniva poi approvata dal Consiglio Comunale di Torino in data 1 dicembre 2008 in via definitiva, malgrado la norma di salvaguardia del Piano Territoriale Regionale fosse stata approvata il 19 maggio 2008. Da questo nascono le ragioni di un fondato ricorso al Presidente della Regione Piemonte, come previsto dalle leggi vigenti, per l’annullamento della variante; ricorso accolto, come si è detto, nello scorso mese di aprile, accogliendo le ragioni di Pro Natura Torino e Comitato di Quartiere Borgata Rosa-Sassi.

Ora giacciono sul tavolo due ricorsi al TAR contro la decisione della Regione Piemonte: il primo della Società Precollina Vernea, che rileva come la zona in questione è prossima ad ambiti già edificati, mentre la loro società si trova a dover affrontare rilevanti spese per la manutenzione di terreni interessati da fenomeni franosi (e se fossero passati alla città?); il secondo della città di Torino, che eccepisce sulle forme e sulla sostanza.

Ci auguriamo che si faccia presto chiarezza. Da parte nostra dobbiamo far rilevare che le scelte della città non possono essere fatte passivamente in funzione degli interessi degli operatori immobiliari, soprattutto quando si vengono a toccare territori di pregio come la collina per cui si batte da decenni; ed infine che le scelte devono essere coerenti con una strategia per la realizzazione dei parchi collinari tuttora mancante, evitando che in ogni ambito destinato a parco si possano creare delle Zone Urbane di Trasformazione stravolgendo le previsioni del Piano Regolatore creando un rischioso precedente. Purtroppo in pianura si è già creato un precedente con i Laghetti Falchera per venire incontro a SAI-Fondiaria, ma almeno non era una zona tutelata da piani regionali e nazionali sovra ordinati. Il ricorso della città contro la Regione sembra ispirato ad una mentalità insofferente, del tipo "ognuno padrone a casa sua".

Emilio Soave

 

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