Riportiamo di seguito il testo di una lettera inviata agli amministratori della Città di Torino da parte di Pro Natura Torino, Italia Nostra Torino e del Comitato torinese di Salviamo il Paesaggio.
Già a partire dal 10 maggio, nei giorni precedenti lo svolgimento della StraTorino, al Parco del Valentino abbiamo visto il montaggio dei primi allestimenti di pedane e strutture metalliche per il Salone dell’Auto che dovrà svolgersi dal 7 all’11 giugno nei viali del parco. Ora un primo “ingresso trionfale” già recinge con le sue strutture metalliche il monumento all’Artigliere, e ben presto un altro sorgerà di fronte al Castello del Valentino, bene tutelato dall’UNESCO; e un allestimento che sembra un grande “meccano” gli farà da cornice. Il Salone quest’anno si annunzia ancora più grande e più invasivo.
Tra allestimento, svolgimento dell’iniziativa, e smontaggio, il principale parco storico di Torino verrà reso in gran parte inagibile per l’uso pubblico per oltre un mese, in omaggio a una grossa iniziativa commerciale rivolta all’auto che farà a pugni con la destinazione pedonale del parco, sancita da norme e regolamenti vigenti. Ci auguravamo che vi fosse una svolta in merito all’utilizzo improprio e incompatibile del più noto parco cittadino, che dovrebbe essere tutelato dal Decreto Ministeriale del 1948, sacrificato ancora una volta per una manifestazione che troverebbe una sua più logica collocazione al Centro Fieristico del Lingotto, attrezzato e con vasta dotazione di parcheggi, o in alternativa nei vasti spazi di Torino Esposizioni, prima sede negli anni ’50 del Salone dell’Auto, oggi vuoti e inutilizzati, oppure nelle grandi aree di Mirafiori (oggi semivuote).
Tutto ciò, come abbiamo già evidenziato in numerose lettere aperte (l’ultima del 25 agosto 2016), confligge chiaramente anche col Regolamento del parco del Valentino, approvato dal Consiglio Comunale nel 2001, e tuttora vigente; non è stata prevista neppure una “deroga” che dovrebbe essere competenza del Consiglio stesso.
Non troviamo peraltro traccia di atti deliberativi o determine dirigenziali che autorizzino lo svolgimento di un’iniziativa eminentemente commerciale, di promozione di vistose auto di lusso e “sportive”, mentre d’altro canto si parla invece di mobilità sostenibile e di “città camminabile”. Negli annunzi pubblicitari si esaltano “show rooms” di 200 mq, che “favoriranno l’interazione tra cliente e automobile”, e consentiranno i “test drive”. Eppure il Regolamento del Parco esclude espressamente lo svolgimento di manifestazioni commerciali e motoristiche!
Nelle edizioni precedenti l’Amministrazione Comunale aveva sancito la totale gratuità della concessione del suolo pubblico, con l’esclusione del pagamento della COSAP, e un mancato incasso di circa 250.000 Euro. Eppure si lamenta la scarsezza di risorse da iscrivere a bilancio, e il Verde “piange” per i continui tagli alle spese per la manutenzione ordinaria.
Allora la nostra domanda è: dove sta l’interesse pubblico di questa iniziativa? Perché i parchi cittadini devono essere sempre vittime sacrificali di iniziative che li snaturano? Un parco per essere vivo deve anche ospitare manifestazioni sportive, musicali, ricreative, purché a basso impatto ambientale, ma certo non iniziative commerciali devastanti che attirano decine di migliaia di auto dei visitatori, intasando i corsi e i quartieri circostanti come nel caso di San Salvario, mentre esistono strutture già appositamente attrezzate, senza incrementare ulteriormente la produzione di inquinanti e micro polveri di cui tanto si parla e per cui ben poco si fa. Quando vedremo un’inversione di tendenza da parte di questa amministrazione?