Torino-Lione: i soldi stanziati dal Governo sono un impegno virtuale

L’iscrizione nella bozza di bilancio dello Stato di 790 milioni di euro per i lavori della Torino-Lione è un atto dovuto per poter difendere il progetto davanti all’Unione Europea, ma sostanzialmente si tratta di una disponibilità virtuale, di cui solo il 3% potrebbe essere effettivamente utilizzato.

La decisione di finanziamento da parte dell’Unione Europea di 671 milioni, sottoscritta il 5 dicembre 2008 a Bruxelles da parte di Italia e Francia, prevedeva che entro il 2013 si predisponesse un piano di lavori per 2091 milioni di euro di cui: 671 milioni a carico dell’Unione Europea e 1420 milioni a carico dei due Stati. La scadenza venne poi spostata al 2015 con l’impegno da parte dell’Italia, secondo gli ultimi accordi siglati a Roma, di accollarsi il 57,9% della quota a carico dei 2 Stati, cioè 820 milioni.

Da tale cifra si deve sottrarre quanto già stanziato: cioè 6 milioni di euro per i lavori di competenza del 2007, 10 milioni di euro per i lavori di competenza del 2008, 12 milioni di euro stanziati nel 2010 a fronte dei lavori che si sarebbero dovuti fare nel 2009, 2010, 2011 e 2012 per complessivi 730 milioni di euro; di questi la quota a carico dell’Italia era prevista in 258 milioni. Una parte del relativo contributo, circa 100 milioni di euro, anche considerando lo spostamento di due anni dei termini, è già stata perduta.

Se da 820 milioni di euro si sottraggono i 6 milioni, i 10 milioni e i 12 milioni anzidetti arriviamo ai

790 milioni di euro che equivalgono alla cifra stanziata dal Governo.

Se il Governo non avesse iscritto a bilancio questa cifra, l’Italia non avrebbe ottemperato all’atto di finanziamento sottoscritto nel 2008 e il progetto sarebbe stato retrocesso per mancato utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Unione europea.

Resta però da vedere quanto potrà effettivamente uscire dalle casse dello Stato: nel 2007 e 2009, quando erano in corso i lavori per due discenderie in Francia, l’impegno per l’Italia fu di circa 8-10 milioni di euro l’anno. Praticamente il massimo scenario possibile per i prossimi due anni.

E’ quindi presumibile che nel 2013-2014-2015 rispetto alla cifra stanziata potranno effettivamente uscire di cassa (nello scenario più roseo per loro) 25-30 milioni di euro; cosa che è già uno schiaffo ai tagli della Sanità da cui provengono, ma che è molto meno di 790 milioni di euro!

Infine, per utilizzare lo stanziamento di 790 milioni di euro entro il 2015, dovrebbero essere fatti tutti i lavori previsti nel piano approvato nel dicembre 2008 e, in particolare, i 1300 milioni di euro per l’inizio effettivo dello scavo del tunnel di base a Susa, che non saranno certamente fatti entro tale data in quanto i lavori sono già stati rimandati a dopo il 2015!

Mario Cavargna

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