Perchè siamo contrari alla ruota panoramica nel Parco del Valentino

Riportiamo di seguito il testo della lettera aperta inviata in data odierna al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio della Città di Torino, al Presidente e ai Consiglieri della Circoscrizione 8 di Torino, in merito alla discussa proposta di realizzare una ruota panoramica all’interno del Parco del Valentino di Torino. Lettera originale allegata a fondo pagina.

Dopo ben tre lettere aperte sull’argomento, ed un’audizione nelle Commissioni Consiliari congiunte Seconda, Terza e Sesta del comune di Torino, ribadiamo ancora una volta le ragioni sostanziali del nostro NO alla proposta che viene oggi illustrata alla Circoscrizione Ottava:

1) Non si tratta di un no pregiudiziale, ma motivato. Tale tipo di attrattiva può trovare la sua giusta collocazione in altre zone della città, fuori da un parco storico, e varie proposte sono già state avanzate da altre Circoscrizioni.

2) Non ci pare corretto che la Giunta Comunale approvi la proposta di un gruppo di operatori commerciali che indicano come unica collocazione il Parco del Valentino, e poi si costruisca a contorno un atto deliberativo ed un bando pubblico, confezionati per quel solo proponente.

3) Ricordiamo che la proposta di installare una Ruota Panoramica è già stata rifiutata dal Comune di Milano relativamente al Parco Sempione, mentre qui viene presentata come una “grande occasione” da non perdere.

4) L’Amministrazione Comunale deve, se interessata, fare prima uno studio dei siti eventualmente candidabili e proponibili dal punto di vista paesaggistico, ambientale, viabilistico, e solo dopo può invitare gli operatori commerciali a presentare delle proposte relative a diverse opzioni

5) Da queste diverse opzioni vanno preliminarmente esclusi un parco storico come il Valentino, già fortemente compromesso da usi e attività improprie, come pure altri parchi di pregio storico e naturalistico.

6) La collocazione di tale struttura di forte impatto al Valentino contrasta con il vigente Piano Regolatore, con il Regolamento del Parco, e soprattutto con le norme di tutela paesaggistica del Codice dei Beni Culturali, al cui interno sta la Dichiarazione Ministeriale di interesse pubblico e di tutela del 14 aprile 1948 relativa all’intero parco del Valentino,  costringendo così da una parte a cambiare norme e regolamenti vigenti e dall’altra ad un inutile conflitto con Enti di Tutela come la locale Soprintendenza.

7) Il fatto che il piazzale del monumento al duca Amedeo d’Aosta oggi ospiti un parcheggio di autobus e la sosta a pagamento, in contrasto con le normative vigenti, non giustifica questa scelta inopportuna, che viene a peggiorare la situazione esistente.

8) Ancor più critica ci pare la proposta che la Ruota Panoramica, contrabbandata come “spettacolo viaggiante”, venga collocata per molti anni a venire in un ambito di pregio con una semplice “occupazione di suolo pubblico”, come se fosse una banale “giostrina”.

9) Non esiste alcuna chiarezza circa la tipologia della Ruota, i sistemi di ancoraggio, gli ingombri effettivi, le reti di servizio collegate, le norme di sicurezza.

10) La collocazione proposta crea grossi problemi di accessibilità, viabilità, congestionamento e confligge con la contiguità di importanti edifici storici.

11) Ci pare molto più opportuno che la Città valorizzi e faccia meglio conoscere altri punti panoramici , come i parchi collinari (il parco Europa, Villa Genero, la Maddalena, Superga), il Museo della Montagna ai Cappuccini, la Chiesa di San Vito, per non parlare della Mole, della “Torre Littoria”, ed altri “edifici alti”.

12) Il processo di trasformazione del parco del Valentino in un Luna Park permanente ne incrementerà il degrado e ne completerà lo snaturamento.

13) Pensiamo infine che alla base di tutto ci sia una forma di “provincialismo”, non degno di Torino che vuole proporsi come città d’arte e di cultura, e che dovrebbe semmai valorizzare i suoi parchi, i suoi fiumi, e la collina, mentre si candida ad ospitare il Congresso Internazionale degli Architetti del Paesaggio nel 2015.


Il vicepresidente, referente per l’urbanistica, Emilio Soave

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