VeriTAV, o meglio, il sito dietro cui si nasconde una persona che non vuole metterci la faccia e tantomeno la firma, se la prende con Pro Natura Piemonte per aver chiesto la rimozione del Commissario del governo – presidente dell’Osservatorio – copresidente della conferenza intergovernativa, Paolo Foietta.
Il motivo della nostra richiesta è che questi incarichi hanno il presupposto di un rapporto fiduciario e fornire dati inesatti al Governo lo scinde inevitabilmente. Nel caso specifico, nella vasta produzione di fake news del Commissario presidente, avevamo preso la sua dichiarazione del 18 maggio scorso quando, in un momento delicatissimo della formazione del Governo, aveva dichiarato che lo Stato italiano non poteva ritirarsi dal progetto senza incorrere in un esborso di due miliardi di euro (!). Notizia assolutamente falsa perché smentita dall’articolo del Grant Agreement firmato da Italia Francia e agenzia della Commissione Europea il 25 novembre 2015 che al cap. 16, 4.3 dice: “nessuna delle parti firmatarie è autorizzata chiedere indennizzi (sulle opere) a causa del fatto che una delle altre parti vi pone termine”, concetto già espresso in passato sotto la voce di “forza maggiore”.
L’anonimo VeriTAV avrebbe dovuto spiegare questa grossa bugia piuttosto che invocare una SPECTRE di Fleminiana memoria.
Passiamo al resto: VeriTAV dice che Foietta può restare perché, secondo il decreto di nomina: “nell’incarico, il commissario del governo pone in essere tutte le attività occorrenti per favorire la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino Lione”. VeriTAV vuol dire con questo che il Decreto lo autorizza a raccontare ogni sorta di balle come quella citata sopra (e non smentita)? Se sì, sarebbe uno degli atti autorizzativi più curiosi della storia; se no, abbiamo ragione noi a chiedere che venga sostituito.
Il signor VeriTAV se la prende con Pro Natura Piemonte accusandola di diffondere falsità quando denuncia le falsità dei Si Tav. Facciamo notare che, per una curiosa dimenticanza(!), il sito VeriTAV ospita da cinque mesi, in mezzo ai suoi stessi comunicati, il comunicato “VeriTAV o VeriFAKE?” che è un comunicato di Pro Natura Piemonte in cui si denunciano sotto 7 ripetitivi “non è vero”, altrettante notizie radicalmente false che VeriTAV ha collezionato in un solo suo comunicato a proposito della seduta del CIPE del 22 dicembre 2017. Dopo averci dato tanta ospitalità senza nessuna smentita, adesso, prima, dovrebbe prendersela con sé stesso.
VerriTAV cita due presunte bufale di Pro Natura e, con le centinaia di cose che abbiamo scritto, ci stupisce che abbia dei rilievi solo su due.
VeriTAV afferma che “la saturazione della linea non è mai stato un prerequisito per la realizzazione della linea” e, come riferimento, cita una dichiarazione di Foietta. Noi citiamo l’articolo 1 dell’accordo fondamentale tra Italia e Francia del 29 gennaio 2001 ricordando che, nei trattati internazionali, se una clausola non viene esplicitamente richiamata in un trattato successivo per essere modificata, resta sempre in vigore. Pertanto la bufala è sua.
VeriTAV afferma anche che “i costi da restituire ad Unione Europea e Francia in caso di rinuncia alla realizzazione non prevedono penali ma la restituzione dei soldi spesi”. Il termine della clausola citata prima cioè “indennizzi” (“compensation” nella versione originale inglese) significa che quelle che non possono essere reclamate sono proprio le somme corrispondenti ad un danno economico subito per una spesa non andata a buon fine. Le penali sono una cosa diversa: una “pena” appunto, e quindi, anche in questo caso, la bufala è tutta sua.
Per il resto VeriTAV fa colpa o complimento a chi scrive che da “decenni” agita “spauracchi di ogni genere” per il rumore dei supertreni, l’uranio, l’amianto, le montagne di smarino grandi quanto piramidi di Cheope, le polveri sottili micidiali, il prosciugamento di falde acquifere e le frane. Sì, è vero, queste cose le ho proprio scritte e fa piacere che qualcuno se ne ricordi. Dobbiamo solo smentire quanto riguarda la previsione di terremoti, a meno che si riferisca a terremoti politici. VeriTAV, con un poco di malizia, mi incolpa anche di aver parlato dei fumi di scarico del milione di viaggi di mezzi pesanti per il trasporto dello smarino e di quanto necessita ai cantieri della tratta nazionale ed internazionale senza denunciare “i furgoni polacchi che, 24 ore su 24, corrono su è giù per i valichi alpini (e non sull’autostrada) e le statali della Val di Susa”. Raccolgo la segnalazione, molto precisa anche sulla nazionalità, e giuro che non lo sapevo, ma ribadisco che il trasporto dello smarino del tunnel di base è peggio.
Le altre accuse sono quella della “fantasiosa” denuncia di una paleofrana sopra il cantiere della Val Clarea e la conseguente denuncia per “procurato allarme” (sulla sicurezza degli operai che vi lavoravano sotto senza le protezioni previste dal progetto). La paleofrana c’è, come ci sono le centinaia di metri di cavi speciali che trattengono i massi. La denuncia c’è stata, ma poi c’è stata anche la nostra controdenuncia al Consiglio Superiore della Magistratura: i magistrati di Torino hanno avuto una tirata d’orecchi in una sessione plenaria del Consiglio Superiore della Magistratura ed il processo non si è più fatto.
Per quanto riguarda gli incendi del 2017, non ho accusato Foietta “di esserne il mandante”: questo lo dice VeriTAV. Io, a nome di Pro Natura Piemonte, ho fatto un esposto su tracce di incendio doloso ed ho detto che Foietta faceva meglio a stare zitto in un contesto in cui esistono criminali pronti a fraintendere qualsiasi proposta.
Anche l’aver ricordato che ho fatto e firmato parecchi esposti, è una altra cosa che mi ha fatto piacere: vorrei solo precisare che quello contro Maroni fu in relazione alle sue dichiarazioni su una manifestazione con scontri nell’area del cantiere di Chiomonte il 9 settembre 2011, quando cittadini ed amministratori protestarono contro la posa di quelle recinzioni del cantiere che poi lo stesso comune di Chiomonte dichiarò essere abusive. Il ministro affermò alle agenzie, alla grande stampa e poi al telegiornale della sera che “i No Tav avevano intenzione di uccidere” e questo, detto da un ministro degli Interni e senza la minima prova, mi fece e mi fa ancora arrabbiare e non mi pento affatto di aver tentato di trovare un articolo del Codice Penale per farlo incriminare.
Concludo invitando VeriTAV e Verifake a scrivermi ancora e, nel caso non volessero incorrere in altri errori grossolani, a comprare il 2° volume di “No TAV cronaca di una battaglia trentennale. Anni 2009-2018.”, 414 pagine, nelle librerie a soli 12,50 euro che vanno tutti al Movimento.
Grazie infine della bella foto, ma per uno che accusate di essere troppo tenero con la lobby dei TIR, raffigurarmi in una manifestazione in cui sono seduto al centro di un’autostrada, mi pare un controsenso.
Mario Cavargna, presidente Pro Natura Piemonte