Si svolgerà a Torino dal 5 all’8 novembre prossimi la sessione finale del Tribunale Permanente dei Popoli sul Tav in Val di Susa e casi di altre grandi opere imposte con sistematica violazione dei diritti democratici delle popolazioni interessate.
I giudici che formeranno la corte provengono da Europa e America latina, ma rappresentano anche gli altri continenti. Le lingue ufficiali dell’evento sono Italiano, Spagnolo e Francese.
Per il caso del Tav Torino-Lione gli accusati sono la promotrice Transpadana, il Governo Italiano, in particolare nelle persone dei Commissari straordinari per l’opera (Virano e Foietta), le società promotrici LTF e TELT, il coordinatore europeo del Corridoio Mediterraneo Brinkhorst e la Commissione Petizioni del Parlamento europeo. Tutti sono invitati dal Tribunale Permanente dei Popoli a difendersi dalle accuse intervenendo di persona, o facendosi rappresentare, o inviando materiali documentali.
Le udienze, tutte pubbliche, si svolgeranno in corso Trapani 95, presso la “Fabbrica delle E”, salvo la proclamazione della sentenza, che avrà luogo ad Almese (anziché Bussoleno, come inizialmente previsto), teatro Magnetto, nel pomeriggio della domenica 8 novembre.
Secondo il programma di massima l’intera giornata di giovedì 5 sarà dedicata alle testimonianze sul Tav Torino-Lione; il venerdì 6 si tratteranno i diritti negati nei casi del Mose, del Muos, dell’aeroporto francese di Notre Dame des Landes, con una panoramica più generale sull’Europa ed anche un esempio dal Messico. Sabato 7 novembre, mattina, sarà riservato alle requisitorie finali di accusa e difesa; poi la pausa, fino a domenica 8 novembre, pomeriggio, in cui i giudici saranno riuniti in Camera di consiglio. Infine la lettura della sentenza nel teatro di Almese.
La sentenza avrà un valore etico, morale, politico in senso lato, anche se non produrrà per gli imputati conseguenze sul piano penale e civile.
Il TPP è un tribunale di opinione a copertura mondiale, un ente di natura associativa che riunisce giudici volontari e che interviene tutti quei casi in cui la legislazione nazionale ed internazionale risultino fallimentari nel difendere il diritto dei popoli. Nato nel 1979, ha al suo attivo 40 istruttorie e sentenze a tutela di minoranze etniche discriminate, di condanna di multinazionali con produzioni altamente inquinanti, ecc.
Chi fosse interessato agli aggiornamenti del programma potrà consultare il sito Web del Controsservatorio Valsusa all’indirizzo:
www.controsservatoriovalsusa.org
Ricordiamo che il processo nasce sulla base di un esposto presentato dal Controsservatorio ad aprile 2014, il cui testo è disponibile sul sito web indicato.