Pro Natura Piemonte evidenzia in una lettera-esposto (allegata) le questioni di illegalità oggettiva, là dove vi sono delle chiare difformità rispetto alle leggi esistenti e può esistere un livello di giudizio esterno, in grado di invalidare la procedura ed addirittura di sanzionare i funzionari dello Stato che non abbiano imposto il rispetto delle leggi.
Questa osservazione-esposto segue ed integra quella fatta 15 giorni fa, sempre come Pro Natura Piemonte.
Qui la contestazione è sulla illegittimità, ai fini della VIA, della presentazione parziale del progetto della parte italiana della Torino-Lione. Le precedenti osservazioni erano sulla illegittimità da parte di LTF di progettare e presentare il progetto di una tratta a vale del limite “tra Bussoleno e Bruzolo”, fissato dal trattato di Torino come sua competenza, e sulla illegittimità di definizione di variante, essendo un tracciato quasi totalmente nuovo, ma soprattutto perchè la VIA del 2003 è scaduta dopo un quinquennio.
Invitiamo a confrontare il trattato di Torino del 29 gennaio 2001 con il testo della pubblicazione su “La Stampa” del 10 agosto (anch’essi allegati) e con il contenuto della parte programmatica dello Studio di Impatto Ambientale presentato da LTF: il contrasto è palese ed un atto del genere, con le conseguenze che implica sull’utilizzo dei fondi italiani ed europei assegnati a LTF, non può che avere ragioni profonde. Il passaggio a LTF del tratto a valle di Bussoleno/Bruzolo fa parte di un patto per alleggerire il carico di RFI che, come si vede in questi giorni, vuole sganciarsi da impegni che non condivide.
Sottolineiamo, soprattutto alle amministrazioni, l’importanza di sollevare la questione “incompetenza di LTF tra il tratto a valle di Bussoleno-Bruzolo, sino Chiusa”.
– Trattandosi di un movimento che interessa 14 km di linea ed una grande quantità di denaro, può costituire un impedimento agli accordi e alla revisione del trattato internazionale.
– E’ una questione di garanzie per le popolazioni interessate: perchè un conto è avere come interlocutore RFI, che comunque rimane, ed un altro avere LTF, che si scioglierà nel 2013 come è detto nel trattato di Torino ed è stato due volte ricordato da “La Stampa” in questi giorni, e questo farà sparire l’interlocutore che ha preso tutti gli impegni.