PRO NATURA PIEMONTE ha presentato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Torino, il 21 aprile 2023 un esposto firmato dal presidente Mario Cavargna sulla ormai nota circostanza del 22 luglio 2022 quando, al primo sopralluogo del commissario straordinario del Governo per la Torino Lione, dr. Calogero Mauceri, fu impedito di accedere al geognostico della Maddalena di Chiomonte, oltre il terzo dei sette chilometri che costituiscono l’opera. dicendogli “Più avanti non si può andare è pericoloso, entrano solo i robot, il caldo non è sopportabile per l’uomo”. Affermazione alla quale il dr. Mauceri avrebbe risposto: “Ma non è possibile una cosa simile! Rischiamo di fare una figuraccia internazionale se si viene a sapere!”
Il 17 marzo scorso Pro Natura Piemonte, rilanciava il fatto in un comunicato ampiamente ripreso dalla stampa locale. Mentre la rivista “Strade ed Autostrade” di gennaio 2023 confermava che nel tunnel della Maddalena non si può andare e che vi operava un robot.
A questo punto occorre ricordare che, nel 2016, lo scavo del tunnel fu improvvisamente fermato 480 metri prima del termine fissato dal progetto e che, due mesi dopo, fu chiesta la autorizzazione di chiusura anticipata al Ministero delle Infrastrutture. La motivazione di tale chiusura anticipata potrebbe ben essere collegata ai medesimi motivi che impediscono ora l’accesso alla galleria.
L’evento sconosciuto potrebbe essere la causa e la spiegazione dell’enorme ritardo nella costruzione delle nicchie di incrocio che era partita a gennaio 2018 per durare 15 mesi come avevano annunciato gli articoli de “La Stampa” del 18 gennaio 2018 e di “Luna Nuova” del 19 gennaio 2018, e che sono attualmente solo a due terzi della loro realizzazione.
Il comunicato di Pro Natura del 17 marzo è stato ripreso da un articolo che ha occupato tutta una pagina del bisettimanale “Luna Nuova” del 21 marzo 2023, in cui in cronista ha intervistato anche TELT in merito: TELT ha dichiarato che riteneva la ricostruzione di Pro Natura infondata per cui non intendeva replicare, ma non ha smentito il fatto che ha coinvolto il commissario straordinario Calogero Mauceri e le risposte che gli sono state date.
Analogamente la Regione Piemonte rispondeva ad una analoga interrogazione della consigliera regionale Frediani, con un comunicato a firma dell’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati, che dava amplissime rassicurazioni ma solo per quanto riguardava la presenza di amianto, tacendo per quanto poteva concernere la possibile presenza del radon, e sulle ragioni della presenza del robot e sui dati raccolti. Nessuna delle due risposte ha accennato al caldo come fattore determinante dell’evento. Per quanto riguarda l’avanzamento dei lavori, dichiarava l’avanzamento in linea con le previsioni, anche in contraddizione con le notizie apparse sui giornali a suo tempo.
Pro Natura Piemonte intende qui evidenziare che la presenza del gas radioattivo radon è ben nota in tale area geologica: questa presenza aveva già fortemente condizionato i lavori della centrale idroelettrica di Venaus dell’AEM, i cui punti più vicini sono solo a 2 -3 chilometri di distanza dalla galleria della Maddalena e come questo, tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del decennio successivo, avesse determinato lunghe interruzioni dei lavori e un raddoppio dei costi. Il problema della radioattività delle rocce era stato allora segnalato da un esposto di Pro Natura Piemonte e Legambiente Piemonte del 20 gennaio 1998 e poi confermato dall’ARPA con prot. 2274 del 30 marzo 1998, dallo Spresal con prot. 1525 del 15 aprile 1998 e ancora dall’ASL 5 con prot 2127 del 20 aprile 1998.
Occorre ricordare che gli scavi del tunnel geognostico de La Maddalena furono iniziati nel dicembre 2012 e sono terminati ufficialmente a febbraio 2017, ma che nel 2017, proprio nella parte che andava in affiancamento al tunnel di base, da notizie diffuse a suo tempo, furono sospesi i controlli periodici sulla presenza di radon.
Sulla base di tutto questo Pro Natura Piemonte ha chiesto alla Autorità Giudiziaria di accertare quanto è accaduto in occasione della visita del commissario straordinario Mauceri il 22 luglio 22 ed i motivi di quanto comunicatogli che, ove confermati, ben potrebbero essere significativi di una condizione di inquinamento ambientale che, se non preventivamente affrontata, potrebbe dare luogo ad un disastro.
Pro Natura Piemonte ha chiesto pertanto che la Procura voglia esperire una analisi “super partes” con prelievi alla presenza di un esperto qualificato che rappresenti i sindaci dei comuni e presso un laboratorio che non abbia legami diretti con la Regione Piemonte.
26 aprile 2023