Inceneritore del Gerbido: i cittadini hanno il diritto di sapere… o no?

Pro Natura Torino aveva posto alcune domande relative alla conduzione dell’inceneritore di Torino sito in località Gerbido, a seguito dei diversi inconvenienti verificatisi nella fase di avvio dell’impianto.

Le risposte, ci sono giunte da ARPA, tramite l’URP del Comune di Torino cui avevamo rivolto i quesiti, come da allegato, e siamo sconcertati.

Per diversi motivi:

1). Sappiamo e sapevamo che la scelta tecnologica di questo impianto è obsoleta in quanto il forno a griglia risale a circa 50 anni orsono e viene definito come impianto “di ultima generazione” soltanto perché moderno è il ciclo di trattamento fumi, la sola area in cui si sono concentrati gli sviluppi tecnologici negli ultimi decenni.

2). Sappiamo e sapevamo che i tempi di messa in funzione sono stati molto accelerati. Il 30 aprile 2013 era la data entro la quale si doveva dimostrare che l’impianto produceva energia, pena la riduzione degli incentivi statali chiamati “certificati verdi”, fondamentali per la compatibilità economica dell’intero progetto. La messa in funzione affrettata è dimostrata dal fatto che il 2 maggio 2013, causa normale evento atmosferico, si è verificato un corto circuito che ha prodotto il blocco dell’impianto, l’acqua nel cantiere scorreva a fiumi ovunque. Il corto circuito ha determinato una fuoriuscita di polveri inquinanti senza controllo, tanto che l’ARPA ha provveduto ad una segnalazione nel cui merito la  Magistratura sta indagando.

Tutto ancora da chiarire è il fermo impianto deciso autonomamente da TRM nei giorni 11 e 12 luglio che come minimo comporterà rilevanti danni economici, non certo a TRM ma più probabilmente a tutta la collettività. Si parla della sostituzione di un filtro per il valore di circa 400.000 euro. Dobbiamo evidenziare che stiamo verificando il funzionamento di un impianto ad alta incidenza di rischio ambientale per la salute dei cittadini e se queste sono le premesse…

Siamo ancora più sconcertati dalle notizie di stampa che ci dicono che per evitare il malfunzionamento del by-pass dei fumi, lo si esclude saldandoci due piastre di metallo. Ovviamente non condividiamo la semplificazione del problema: se un by-pass è stato previsto è perché il suo utilizzo è necessario in casi di “incidenti rilevanti”, sempre possibili.

Giungendo all’allegato citato rimaniamo sconcertati dai “controlli in continuo” su emissioni fra le meno dannose, mentre nei “controlli in discontinuo” vengono citati, solo in modo generico: microinquinanti e metalli pesanti senza specificare tempi e procedure.

Nel merito di scorie e ceneri pesanti troviamo assurda la risposta dell’ARPA: “dato non disponibile in quanto non ancora effettuate le relative analisi. Allora ci chiediamo quale sia stata la destinazione delle scorie uscite sino ad oggi dall’impianto se nemmeno ne esiste una caratterizzazione.

Abbiamo lasciato per ultimo l’aspetto più inquietate in quanto si pongono gravi problemi di democrazia. Riportiamo integralmente una delle frequenti risposte di ARPA soprattutto nel merito delle misure in caldaia e nel dosaggio dei reagenti nel ciclo fumi: “non si tratta di informazioni ambientali ma di parametri di processo di proprietà di TRM che ARPA visualizza ma che non può fornire.

Su un impianto ad alto rischio ambientale, per la salute dei cittadini e con pesanti implicazioni di tipo economico nei confronti dei contribuenti, esiste qualcuno che può avere accesso ai dati per gli indispensabili controlli?

Siamo molto preoccupati di questo apparente segreto dei dati verso: ATO-R, Provincia di Torino, Comuni limitrofi, Comitato Locale di Controllo, Organi d’informazione; senza dimenticare i cittadini che pagando in salute e denaro sono quelli più colpiti e interessati

Esigiamo pertanto risposte pubbliche da tutti gli Enti coinvolti.

Fino a quando non verranno forniti gli opportuni chiarimenti e messo a regime l’impianto lo stesso deve essere fermato a tempo indeterminato! Chi deciderà di seguire altri percorsi si assumerà gravi responsabilità, che denunceremo.

Pro Natura Torino – Piero Cavallari, referente rifiuti

CARP (Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte) – Gianfranco Drogo, referente

Rifiuti Zero Torino “No Inceneritore” – Flaviano Inserra, referente

 

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