Pro Natura Piemonte prende atto con soddisfazione che LTF (Lyon Turin Ferroviaire) ha preso atto delle nostre motivate obiezioni sulla illegittimità della pubblicazione dell’avviso di dichiarazione di pubblica utilità, finalizzata all’esproprio per le aree della tratta italiana della parte internazionale che è stato pubblicato su tre pagine di “La Stampa” e “La Repubblica” giovedì 11 aprile scorso.
Il deposito del progetto, con la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale, avvenuto con la pubblicazione di lunedì 15 aprile, se da un lato ha sanato questa situazione, dall’altro, di conseguenza, ha reso illegittima la precedente pubblicazione dell’11 aprile.
E’ principio di base di tutte le direttive in materia dell’Unione Europea, a partire dalla CEE 337/85, art. 2, poi recepito nelle legislazioni nazionali degli stati membri, che la procedura di valutazione di impatto ambientale debba avvenire “prima di qualsiasi autorizzazione”.
E’ quindi fortemente assurdo e gravemente illegittimo che quelle stesse aree su cui la VIA dovrà esprimersi senza alcuna limitazione di giudizio in base al progetto in esame, risultino tra 60 giorni già espropriate in base alla pretesa comunicazione dell’11 aprile.
Pro Natura Piemonte ricorda inoltre che la pubblica utilità può conseguire solo da una dichiarazione del CIPE e che la sua approvazione del fasaggio (avvenuta con la delibera 23/2012) non ha comportato l’esame formale delle varianti, né avrebbe potuto farlo in assenza del progetto e della relativa VIA.
Infine non è sufficiente sottoporre a VIA le “parti variate”, come cita l’avviso pubblico del giorno 15 aprile, perché in presenza di importanti elementi di variazione, è tutto il progetto a dover essere nuovamente oggetto delle osservazioni e dei giudizi secondo la procedura normale. A tale proposito c’é un precedente fondamentale: il progetto per la tratta della Torino-Lione da Bruzolo a Settimo presentato da Rfi per la VIA il 10 marzo 2003, già in piena operatività della Legge Obiettivo, fu ritirato e ripresentato ai fini della VIA il 10 dicembre 2003, sempre per un progetto che rimaneva in sinistra di Dora e che aveva un complesso di variazioni decisamente minore di quelle oggi presentate per il fasaggio di quello in destra.
Infine nei dossier presentati non c’è traccia dei “lavori di adeguamento” della ferrovia esistente nel tratto fra Bussoleno e Avigliana, per il quale l’ultimo accordo italo francese del 30 gennaio 2012 ha previsto 81 milioni di euro.
Ribadiamo che il far transitare sulla linea attuale, e in mezzo agli abitati, il traffico a Alta Velocità e Alta Capacità delle previsioni del modello di esercizio che, inizialmente, era il pretesto stesso per la richiesta di una nuova linea ferroviaria, non è una fase successiva del progetto, ma un elemento insopprimibile di questa prima fase e pertanto deve essere sottoposta a VIA con tutta l’alea di un giudizio di non fattibilità. In assenza il progetto presentato, nonostante i suoi quasi 150 dossier è gravemente incompleto e va respinto.
E’ senz’altro su queste basi che Pro Natura Piemonte attiverà tutte le procedure necessarie per ottenere il rispetto delle leggi.
Il Presidente, Mario Cavargna