Verso l’approvazione del nuovo Piano Integrato d’Ambito per i Murazzi del Po: ultime considerazioni e alcune proposte

On. Piero Fassino, Sindaco del Comune di Torino

Dott.ssa Ilda Curti, Assessore alle Politiche Urbanistiche del Comune di Torino

Dott. Gianguido Passoni, Assessore al Bilancio del Comune di Torino

Ai Consiglieri del Comune di Torino

Al Presidente della Circoscrizione 1 del Comune di Torino

Al Presidente della Circoscrizione 8 del Comune di Torino

 

Sembra arrivata alla fase conclusiva la discussione in merito al nuovo Piano Integrato d’Ambito per i Murazzi del Po, adottato dalla Giunta lo scorso dicembre e di prossima approvazione da parte del Consiglio Comunale, dopo numerose sedute di Commissione.

Ci sembra importante che nel corso della discussione siano state apportate molte modifiche e integrazioni di carattere migliorativo alla delibera e al Regolamento allegato, e siamo grati alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici che ha svolto appieno il suo ruolo, interagendo positivamente con la Città, correggendo molti aspetti di cui anche noi avevamo evidenziato la criticità, ammettendo solo arredi “leggeri”, ed esprimendosi infine in modo negativo circa la collocazione di chiatte, serre, chringuitos, servizi igienici sulle banchine lato fiume, che ne avrebbero compromesso la visuale e la stessa pubblica fruibilità, mentre nella prima formulazione si rischiava l’integrale commercializzazione di un bene pubblico, e si ipotizzava addirittura l’occupazione di porzioni di alveo. Questo percorso è stato certamente migliorativo, e la Giunta ha recepito positivamente molte osservazioni pervenute anche da comitati di cittadini e associazioni ambientaliste, oltre che da parte dei Consiglieri Comunali.

Si va ora verso l’allestimento di un nuovo bando di evidenza pubblica (dopo quello fallimentare del 2007), che dovrà individuare quei soggetti gestori delle arcate dei Murazzi che non abbiano morosità gravi nei confronti dell’Amministrazione Comunale, che non siano sotto indagine per eventuali abusi rilevati, e che si impegnino a rispettare le nuove Norme che approverà il Consiglio Comunale.

La fase che si apre ora è delicata perché i nuovi soggetti concessionari (con contratti di 6 anni più 6) devono contribuire a dare una svolta a questa annosa vicenda, dopo anni di degrado, disordine, abusi, proteste dei residenti, episodi criminosi etc., ripristinando la dignità al più importante affaccio della città sul fiume di rilevante valore storico e monumentale, senza per questo annullare spazi di “creatività” giovanile. Ci sembra importante che le nuove concessioni siano molto chiare su clausole rescissorie e fidejussioni, onde evitare gli abusi precedentemente perpetrati.

Questi nuovi soggetti dovranno impegnarsi, attraverso l’Associazione Sviluppo Murazzi che si è posta come loro rappresentante, a garantire la fruibilità dei Murazzi per tutti i cittadini anche nelle ore diurne, sottraendoli a quella vocazione indirizzata esclusivamente verso la più lucrativa Movida notturna, che si era venuta consolidando in questi anni. Auspichiamo quindi che si vada verso i “Murazzi per tutti”, e non solo per chi in precedenza cercava soprattutto una “enclave” cittadina fuori di ogni controllo fino all’alba, magari affascinato dalla “trasgressione”.

Certo occorrerà anche una riflessione più ampia sulla vocazione di questa parte di città, compresa tra il Borgo Nuovo, piazza Vittorio, corso San Maurizio e l’area della Gran Madre, che non può essere quella che paventavamo in una nostra lettera aperta più di 10 anni or sono, quando ne vedevamo la regressione a “Triangolo delle Bevute” e dello sballo notturno. E una riflessione più ampia dovrebbe prendere spunto proprio dalla vicenda Murazzi, per ampliarsi ad altri quartieri della città che vedono ormai prevalere tale “specializzazione”.

Rimangono alcuni interrogativi:

    Ai fini dell’allestimento di un nuovo bando le arcate dei Murazzi sono suddivise in tre grandi categorie: 1) Attività di somministrazione e di intrattenimento soprattutto notturno; 2) Attività commerciali genericamente intese (incluse quelle culturali e sportive); 3) Attività “istituzionali” e di servizio (AMIAT, GTT, ed alte funzioni, come la stazione Hydrodata che costituisce un presidio ambientale per il fiume, spazi per attività studentesche). Ma questa suddivisione ci pare troppo limitata, ai fini di una effettiva diversificazione delle arcate, con quella pluralità di funzioni al servizio dei cittadini che dovrebbe caratterizzare il nuovo Piano d’Ambito.

    Infatti non appare assolutamente chiaro dove e come potrebbero ad esempio collocarsi attività sportive legate all’ambiente fluviale e alla fruizione pubblica del fiume. Ci riferiamo principalmente alla opportunità di riservare una o più arcate ad un servizio di noleggio di “barche da passeggio”, ad uso dei cittadini e dei turisti che visitano la città. Siamo una città affacciata su un grande fiume in cui (altre alle benemerite società remiere che praticano soprattutto lo sport agonistico) paradossalmente non è possibile effettuare una escursione in barca sul fiume. Esistono solo i due battelli (Valentino e Valentina) di GTT che non fanno neppure scalo a quegli imbarchi costosamente realizzati all’inizio degli anni Duemila (Piscina Lido, Italia ’61, Vallere), ormai invasi dalla vegetazione e dal limo. Non si è neppure ipotizzato che ai Murazzi, come già in passato, potrebbero eventualmente collocarsi attività di tipo “artigianale” di riparazione e manutenzione barche da diporto, e di rimessaggio eventuale. Queste attività avrebbero forse anche qualche piccolo ritorno “commerciale”, ma certo non si potrebbero mai trovare soggetti interessati a partecipare ad un bando concepito “al massimo rialzo”, non comportando di fatto un ritorno economico significativo, mentre potrebbero svolgere un’importante funzione “di servizio” e di promozione turistica. Il bando in allestimento dovrebbe prevedere per questi casi capitolati specifici, con canoni assai più ridotti di quelli per le “attività commerciali”. Analogo ragionamento dovrebbe essere fatto per favorire la collocazione di attività serie di carattere culturale o ambientale, in capo ad associazioni Onlus.

    Riteniamo poi importante che una o più arcate ospitino un presidio permanente del Nucleo Fluviale della Polizia Municipale, sia per interventi di salvataggio, sia per altre emergenze, incluse le piene del Po, in cooperazione col servizio di Protezione Civile e con i Vigili del Fuoco. Tale presidio dovrebbe rientrare tra le attività “istituzionali”, e avrebbe inoltre il compito di far rispettare il vigente Regolamento per la Navigazione Fluviale nel tratto urbano del Po, ed eventualmente vigilare sulle competizioni sportive.

    Per quanto riguarda la raccolta rifiuti occorre ribadire l’impegno alla raccolta differenziata con punti di conferimento chiaramente individuabili, e un impegno da parte di tutti i gestori a prevenire l’abbandono di rifiuti sulle banchine e sulle sponde che caratterizzava gli ultimi anni di evidente trascuratezza.

Approvato il Piano Integrato d’Ambito, e avviato il nuovo Bando per l’assegnazione delle arcate, si giunge poi alla fase più importante, ovvero la gestione del Piano. E’ indispensabile che esso sia sottoposto ad un monitoraggio costante, e che si istituisca (come spesso si usa) una “Cabina di Regia”, che comprenda l’Amministrazione Comunale, le Circoscrizioni interessate (non solo la 1, ma anche la 8, su cui “riverbera” l’inquinamento acustico) l’Associazione Sviluppo Murazzi, i privati proprietari di alcune arcate, ed anche le Associazioni dei cittadini residenti; tenendo presente che le ricadute del Piano stesso incidono su un’area di influenza certo più ampia (si pensi ad es. anche ai problemi del controllo della sosta abusiva delle auto nelle ore notturne in piazza Vittorio, e sui Lungo Po), con importanti ricadute ambientali anche di carattere igienico e sanitario per la popolazione.

Con i migliori saluti.

Pro Natura Torino, Emilio Soave

Italia Nostra Piemonte e Valle d’Aosta, Maria Teresa Roli

Legambiente Circolo Ecopolis, Antonella Visintin

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