Considerazioni sull’avviso di LTF pubblicato su “La Stampa” e “Repubblica” del 10 aprile 2013

L’avviso di Lyon Turin Ferroviaire pubblicato su tre pagine de "La Stampa" e di "Repubblica" data 10 aprile 2013 rappresenta l’avvio della procedura di approvazione del Progetto Definitivo della tratta italiana della parte comune italo-francese della linea Alta Velocità Torino-Lione.

A norma dell’art. 166 del Codice degli appalti, citato nella premessa dell’annuncio, il Progetto Definitivo è inviato alle Amministrazioni comunali interessate, a quelle competenti a rilasciare le autorizzazioni e ai gestori di interferenze. Tali Amministrazioni e le persone espropriate possono entro 60 giorni inviare a LTF proposte di variazione “che non modifichino la localizzazione né le caratteristiche delle opere né i limiti di spesa”.

Va chiarito che questo non ha attinenza con la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale in cui tutti i cittadini e le Amministrazioni possono inviare alla Commissione speciale di VIA presso il Ministero dell’Ambiente osservazioni di qualunque genere, anche di merito e sulla non fattibilità dell’opera, che il Ministero dell’Ambiente e poi il CIPE hanno l’obbligo, almeno teorico, di prendere in considerazione.

In linea di principio la VIA si fa solo sul progetto preliminare, ma il caso particolare è che questo progetto definitivo è diverso dal progetto preliminare approvato dal CIPE il 3 agosto 2011. Ne viene presentata solo una parte e ci sono almeno 450 milioni di euro di opere nuove, per il tratto di interconnessione tra la linea Alta Velocità e la linea storica fra Bussoleno e Susa, e per l’adeguamento della linea storica fra Bussoleno e Avigliana, che qui appaiono ex novo, senza che sino ad ora sia mai stato presentato alcun dato progettuale.

La procedura adottata da LTF è illegittima perchè si tratta di modifiche sostanziali, che cambiano la struttura del progetto preliminare e perchè vi è un preciso impegno del Governo a fare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sulla realizzazione in due fasi e sulle nuove opere. Ancora il mese scorso il Commissario del Governo ha espresso questa presunta concessione nella replica, poi resa pubblica, a un sindaco della Val di Susa che lo aveva interpellato. La stessa Commissione speciale di Valutazione di Impatto Ambientale che avevamo incontrato a Roma più di un anno fa, come rappresentanti delle Associazioni ambientaliste, ci aveva formalmente assicurato che l’ipotesi di fasaggio, di cui erano a conoscenza ma che non ancora avevano ricevuto ufficialmente, avrebbe dovuto essere sottoposta a Valutazione di Impatto Ambientale di merito da parte di tutti i cittadini nel momento in cui sarebbe stata ufficialmente comunicata.

LTF sceglie la soluzione di forza in base a una semplice constatazione: se è riuscita a far passare il tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte come variante di quello di Venaus non c’è motivo per non tentare di far passare questa diversa soluzione.

In questo caso la situazione è però diversa in quanto non si tratta solo di decidere la possibilità di sottrarre al giudizio pubblico un imponente complesso di opere, ma di decidere la trasformazione del modello di esercizio.

In sintesi si tratta di decidere se è accettabile che per un numero di anni, che potrebbe anche essere indefinito secondo lo stesso Commissario del Governo, transiti, all’interno dei paesi della Valle e considerata la conformazione della Valle ai fini del rumore, tutto quel traffico a Alta Velocità e Alta Capacità che è la ragione stessa della proposta di tunnel di base, senza che si proceda a una procedura di Valutazione di Impatto ambientale.

Ovviamente non pensiamo che ciò non sia possibile e ci prepariamo a un nuovo confronto.

Il requisito essenziale di questa procedura è l’attestazione giurata della rispondenza del progetto definitivo al progetto preliminare e al recepimento delle prescrizioni dettate in sede di approvazione. Abbiamo dei dubbi che questo sia avvenuto per le ben 222 prescrizioni date dal CIPE il 2 agosto 2011, considerato che non sono ancora state recepite le 128 prescrizioni che riguardano il più semplice cunicolo della Maddalena di Chiomonte, approvato il 10 novembre 2010.

L’Ufficio Stampa

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